L’esigenza di viaggiare negli esseri umani

Viaggiare è sempre stata un’esigenza degli esseri umani, anche se nell’antichità il viaggio di piacere era riservato solo ai ricchi, mentre il resto della popolazione si spostava per necessità e per affari. Vi erano anche eventi di massa come le cerimonie religiose che radunavano tante persone. Insomma, quali che fossero le ragioni, il numero dei viaggiatori è stato cospicuo anche nel passato e ciò ha spontaneamente dato vita a punti di pernottamento, siti soprattutto nelle città che rappresentavano degli importanti snodi.

Con l’evoluzione della società e alla luce di una complessità sempre maggiore, la connessione tra le diverse culture e le usanze singolari di ogni popolazione è andata via via aumentando, creando i presupposti per una nuova e urgente esigenza: quella di scoprire cosa c’è oltre il proprio giardino o, se vogliamo dirlo con una metafora, andare oltre le Colonne d’Ercole della propria esistenza.

Solo in tempi relativamente recenti, a partire dalla fine del Medioevo sino ai giorni nostri, il viaggio si è evoluto verso quello che oggi riteniamo normale, ossia la voglia di conoscenza, la necessità di spostarsi non solo nello spazio ma anche nel tempo. Il cambiamento nella mentalità degli individui è stato graduale e si è accompagnato al miglioramento del tenore di vita, elemento fondamentale per poter consentire non solo di immaginare un viaggio, ma anche di poterlo mettere in atto.

Un altro fattore è stato cruciale: la nascita degli Stati moderni ha notevolmente aumentato il livello di sicurezza nelle città e nelle strade, rendendo gli spostamenti molto meno pericolosi. Infine, il XX secolo ha portato con sé la rivoluzione dei mezzi di trasporto, dai transatlantici agli aerei di linea.

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